Fregata CASTORE F553
Cantieri navali di Taranto
Impostata 13/3/1955 varata 8/7/1956
In servizio dal 14/7/1957 fino alla fine degli anni '80
Affondata il 30 marzo 2001 al largo di Civitavecchia mentre veniva
Rimorchiata
in Turchia per essere demolita
Dislocamento:
standard 1680 tonn.
normale 2137 tonn.
Dimensioni:
Lunghezza F.t. m. 103,14
Larghezza m. 12
Immersione p.c. m. 3,83
Apparato motore:
2 caldaie Poster—Wheeler
2 gruppi turboriduttori F.Tosi, BP e condens. Ansaldo
Potenza 22.000 HP
Velocità 26 nodi
Combustibile 400 tonn. Di nafta
Autonomia:
3.020 miglia a 12 nodi
2.860 miglia a 18 nodi
1250 miglia a 26 nodi
Armamento iniziale:
4 cannoni da 76 /
4 mitragliere da 40 /
2 lanciarazzi trinati da
2 lanciasiluri AS da
4 lanciabas Menoncorti (fino al 1963)
2 Impiantì trinati lanciasiluri A.S . Mark 32 (dal 1963)
dopo la trasformazione:
3 Cannoni da 76 /
2 Lancia lanciarazzi trinati da
1 Lanciabas lungo trinato Menon
2 Impiantì lanciasiluri trinati A.S. Mark 32
Equipaggio:
13 Ufficiali
222 Sottufficiali e Comuni
Generalità:
Dopo l'entrata in vigore del trattato di pace, che impose la
consegna a
nazioni ex nemiche o la demolizione di un elevato numero di unità
navali
Nel
1950 un
primo modesto programma di ammodernamento e di nuove costruzioni venne
presentato in Parlamento per l'approvazione della prima parte, di cui
facevano
parte gli "Avviso scorta", studiati interamente dal Comitato progetti
navi della Marina Militare, che rappresentavano un tipo di nave
completamente
nuovo per le nostre forze navali e che si possono considerare come le
prime
unità costruite nel dopoguerra guerra con criteri veramente moderni.
Il
via
alle costruzioni venne dato nel 1951, ma l'inizio vero e proprio si
ebbe
soltanto il 15 Maggio 1952 con la posa sullo scalo dei Cantieri Navali
di
Taranto dei primo troncone prefabbricato di nave “Canopo” il “Centauro”
prototipo della serie venne invece impostato a Livorno nei Cantieri
Arnaldo, il
17 Maggio dello stesso anno la costruzione delle due navi paragonabili
nelle
caratteristiche e nell'armamento ai più recenti tipi contemporanei di
"DE" americani ed alle fregate Francesi della classe "Le
Corse", procedette con grande lentezza.
Lo scafo nudo e vuoto del
Centauro
venne varato il 4 Aprile del 1954, dopo circa due anni di permanenza
sullo
scalo, mentre quello del "Canopo" scendeva in mare dopo tre anni, il
2° Febbraio del 1955: Anche l'allestimento non fu più spedito; la
verità era che
la mancanza di fondi, dovuta alle difficoltà economiche del dopo guerra
nel
quale ancora si dibatteva l'Italia, pesò su tutte le costruzioni navali
di quel
periodo. Un aiuto venne dagli Stati Uniti, che alla fine del 1953
ordinarono
altre due unità gemelle classificandole DE 10290 e DE 1021; queste, a
costruzione finita vennero assegnate all'Italia, che le denominò
rispettivamente "Cigno" e "Castore" nonostante fossero
state impostate una con due e l'altra con tre anni di ritardo rispetto
alle gemelle
del programma Nazionale, Cigno e Castore, costruite off-shoore, furono
consegnate alla Marina Militare contemporaneamente al Centauro ed al
Canopo ;
anzi il Cigno addirittura prima.
L'iscrizione di queste quattro unità
nei
quadri del navigli militare avvenne in tempi successivi: Centauro e
Canopo
classificati con definizione prettamente Italiana come avviso scorta,
vennero
iscritti il 15 Novembre 1951, prima della costruzione, con decreto P.R.
riportato dalla G.U. annata 1952 dispensa n°15, Cigno e Castore vennero
invece
iscritti al momento della loro consegna alla Marina: 11 Cigno fu
anch'esso
classificato come avviso scorta e iscritto il 7 Marzo
Prime unità di costruzione post bellica, di disegno
completamente nuovo, di linea gradevole ma piuttosto tozza, con scafo
"flush deck" e prora a cutter, le fregate della classe Centauro non
hanno una velocità molto elevata, ma buone doti di manovrabilità ed
ottime
qualità marine. Partendo dall'altra prora a cutter delle corvette della
classe
Albatros ma con forme piene, il ponte di coperta corre continuo, con
ampio
cavallino, fini alla poppa, che è piuttosto stretta ed affilata con
specchio
inclinato e leggermente tondeggiante.
Notevole, dal punto di vista
della
sicurezza, è la compartimentazione dello scafo. Tra un compartimento e
l'altro,
come del resto in tutte le nuove costruzioni, sono state abolite le
porte, in
modo da evitare punti di indebolimento delle paratie stagne che
dividono fra
loro i vari locali. Questo fatto ha anche portato ad una maggiore
robustezza
strutturale ; infatti ogni paratia diventa in questo modo, non solo
stagna ma
continua nel senso della resistenza. Lo scafo a bordi arrotondati, e
completamente privo di oblò, i quali potrebbero costituire un'eventuale
via
d'acqua quando l’unita, per una qualsiasi ragione, dovesse trovarsi in
condizioni critiche di galleggiabilità e di stabilità. Non solo:
l'abolizione
degli oblò ha reso più resistenti le murate evitando altresì l'ingresso
all'interno dello scafo di eventuali nebbie radioattive dovute ad
esplosioni
nucleari.
Le sovrastrutture, armonicamente disposte, hanno su queste
navi un
notevole sviluppo. Constano di un voluminoso cassero centrale spostato
verso
proravia che prosegue verso poppa in una lunga e larga tuga e
sormontato da una
costruzione a due piani, Per la prima volta, dopo molti anni,
ricompaiono su
unità di modesto tonnellaggio, due fumaioli, dì non grandi dimensioni,
che,
disposti simmetricamente rispetto alla prora ed alla poppa
contribuiscono a
dare una certa eleganza e sveltezza alla linea non troppo slanciata di
queste
fregate. Le sistemazioni interne sono molto curate, anche se una certa
deficienza di spazio si fa sentire a causa del voluminoso apparato
motore a
vapore, delle forme stellate della prora e della poppa e del numero di
apparecchiature ed automatismi installati. Questi ultimi non certo
sviluppati
come sulle unità di più recente costruzione, hanno consentito di
ridurre il
numero degli uomini imbarcati, richiedendo però per ognuno di essi una
specializzazione più spinta.
L'equipaggio è alloggiato in tre locali,
uno a
poppa e due a prora sottocoperta e sotto copertino, gli uomini dormono
in cuccette
ribaltabili.
La mensa equipaggio, organizzata tipo tavola calda, è
ubicata
sulla sinistra del cassero centrale ed e raggiungibile sia dai locali
prora sia
da quelli di poppa senza uscire in coperta.
I sottufficiali hanno i
loro
camerini da uno o più posti, alcuni all'interno del cassero, altri
sottocoperta
i in mediatamente a proravia dei locale caldaie di prora, ed il loro
quadrato
si trova nella tuga in coperta a centro nave immediatamente a proravia
del
secondo fumaiolo. I camerini degli ufficiali sono invece ubicati, parte
sulla
dritta del cassero centrale e parte, compreso l'alloggio del comandante
ed il
quadrato, nel piano inferiore della tuga sovrapposta al cassero stesso.
I
principali locali di comando, per il governo della nave sia in
navigazione che
in combattimento, si trovano distribuiti nella sovrastruttura
principale.
Anteriormente a questa tuga si ha il ponte di comando, molto ampio ed
aperto,
per la protezione del personale di guardia dal vento e dai colpi di
mare, lo
stesso è dotato di schermi aerodinamici vetri abbassabili e, nella
centrale, di
un tettino in plexiglas che lascia ampia visibilità superiore.
La
timoneria
chiusa si trova al centro della grande plancia dietro la timoneria, nel
piano
superiore della tuga, abbiamo
Data la non eccessiva velocità operativa di queste navi, un
solo
timone semi compensato di ampia superficie e sufficiente a conferire
loro buone
qualità manovriere.
Le ancore di posta sono due, a marre articolate
tipo Hall,
e come su tutte le unità di piccolo tonnellaggio manovrabili da un solo
argano
elettrico posto sull'estrema prora. L'apparato motore è costituito da
due
gruppi di turbine a vapore Ansaldo, indipendenti fra loro e posti in
due
compartimenti stagni separati ed agenti ognuno su un'elica mediante
ingranaggi
di riduzione. Ogni gruppo si compone di una turbina ad alta pressione
che ha
incorporata la palettatura di crociera e di una turbina di bassa
pressione che
ha incorporata la palettatura per la marcia indietro.
II vapore
necessario al
funzionamento delle turbine è prodotto da due moderne caldaie POSTER
WHEELER,
la cui temperatura di esercizio è di 410°c e la pressione di 43atm. La
potenza
complessiva sviluppata dall'apparato motore è di 22.000HP, capace di
imprimere
all'unità una velocità massima di circa 26 nodi. Detta velocità non è
molto
elevata ma è sempre tale di consentire a queste unità di avere la
necessaria
prevalenza sul convoglio scortato,
Per maggiore sicurezza e per poter
continuare
la navigazione anche con una sola elica, in caso di colpo a bordo
l'apparato
motore e diviso in due gruppi distinti ed autosufficienti. Il gruppo
più a
proravia, che agisce sull'elica di dritta, consta di una caldaia la cui
canna
fumaria finisce nel fumaiolo prodiero e di un gruppo turbo riduttore
posti in
due locali separati e contigui. Il gruppo di sinistra è analogo al
precedente e
la canna fumaria sfoga nel fumaiolo poppiero.
A centro nave, infine,
fra i
locali e dei due gruppi si trova la centrale elettrica principale che
alimenta
rutti i circuiti di bordo per mezzo di tre diesel alternatori Mayback
per una
potenza complessiva erogata di 200Kw.
I locali abitati delle
sovrastrutture
possono essere ventilate mediante normale circolazione d'aria: ognuna
delle
quattro fregate è dotata anche di un impianto di condizionamento
completo a
ciclo chiuso o aperto per tutti i locali abitati ed operativi, che
unitamente
ad un impianto di lavaggio esterno ed ad un sistema automatico di
allarme e
rivelazione, permette alle navi di permanere ed operare in zona di
ricaduta
radio attiva.
Pur trattandosi, in fondo, di navi di transizione, esse
sono
provvedute di apparecchiature radar ed ecogoniometriche di notevole
sensibilità
i cui dati vengono elaborati dalla Centrale Operativa di Combattimento,
dalla
centrale di tiro e della centrale antisom, che permettono una costante
valutatone della situazione, sia nell'aspetto generale operativo che in
quello
specifico della minaccia nelle varie forme.
All'entrata in servizio le
apparecchiature elettroniche di scoperta presentavano delle diversità
rispetto
alle attuai i identiche per tutte le unità della serie Centauro e
Canopo
avevano un radar americano ASP/NS 6 per scoperta aeronavale con
copertura fino
a
L'apparecchiatura ecogoniometrica per la ricerca dei
sommergibili
immersi costa di un sonar panoramico ad alta frequenza di costruzione
americana, tipo AN/SQS-11A, il cui proiettore sporge sotto la chiglia
verso
prora entro un bulbo carenato Per quanto riguarda l'armamento, possiamo
dire
che nonostante il lungo periodo di allestimento di queste navi,
l'adozione di
armi moderne antiaeree e antisom fece si che alla loro entrata in
servizio le
fregate della classe "Centauro" erano navi senz'altro all'altezza dei
tempi e perfettamente idonee alla scorta dei convogli.
L'armamento
antiaereo e
navale comprendeva : 4 cannoni da 76/62 mm AA Oto Melara, i cannoni da
Le due torrette abbinate erano asservite ad
una
centrale D.T. tipo NSG con radar di tiro MLT 4 ed ad una colonnina di
direzione
tiro. 4 mitragliere antiaeree Breda-Bofors da 40/70 mm. in impianti
binati
posti su apposite piazzole a destra e sinistra della tuga centrale a
poppavia
del secondo fumaiolo, i due impianti di mitragliere antiaeree erano
asserviti
elettronicamente a due colonnine di punteria Galileo OG 1 poste in
apposite
piazzole nella tughetta poppiera, immediatamente a poppavia del secondo
fumaiolo Queste armi però, benché ottime e di funzionamento preciso e
sicuro,
furono le ultime ad essere imbarcate su unità di notevole tonnellaggio.
Esse
infatti ritenute ormai superate per la relativa efficacia dimostrata
dal tiro
antiaereo ravvicinato contro i moderni reattori, non compariranno mai
più su
navi nuove, avendo
L'armamento antisom
all'entrata
in servizio, era composto di: 1 lanciabas lungo trinato tipo Menon,
posto a prora
sul cassero immediatamente a poppavia delta torre da
Tutti i diritti riservati ad Associazione Modellisti Chiaravallesi, per gentile concessione dell’autore Massimo Belfiori.