Circa 3 anni fa, in una giornata qualunque, accesi il computer per fare
una giretto su internet, navigando qua e la senza meta, finendo per
guardare i video caricati dagli utenti, su Youtube.
Essendo
appassionato di modellismo e discreto costruttore di modellini,
l’occhio mi cadde proprio su un modellino di gatto delle nevi in scala
1/6, costruito da un ragazzo tedesco, addirittura in grado di
trascinare un bambino disteso a terra. Appena lo vidi sgranai gli occhi
e dissi: “Bellissimo! Questo lo farò anche io!!!”
E da quel giorno,
guardando e riguardando quel video e altri simili, iniziai il mio
progetto prima a livello teorico e poi finalmente a livello pratico.
Innanzi tutto comprai un bel trapano a colonna con una morsa a croce,
utensile indispensabile per effettuare tutti i fori e le asole
necessari per l’opera.
Poi andai da un fornitore della zona per
acquistare i primi metri di alluminio, li tagliai, li forai ed ecco
fatto il telaio.
I lavori proseguivano molto lentamente perché il tempo
a disposizione non era molto ma non mi abbattei.
Ogni operazione andava
fatta con pazienza e bene, come è mio solito fare.
Poi cercai del
teflon, materiale molto resistente e autolubrificante, per la
costruzione delle ruote non motrici, da un cilindro di 120 mm di
diametro ne ricavai 10 ruote spesse 3 cm.
Nel frattempo, reperii due
motori a 12 v 6500g/1° ma con un consumo medio di 8,5A per la
trasmissione primaria ed iniziai la scatola degli ingranaggi per la
riduzione finale: “che lavorone!”.
Da due pezzi di alluminio scatolato
da 60X40 mm ricavai il tutto, lavorando da certosino.
Dovetti tenere
presente i diametri degli ingranaggi perché mi entrassero all’interno
di quest’ultimo, ma nel tempo stesso la riduzione di giri era
fondamentale per la buona potenza del mezzo; così, aiutato da un amico
tornitore, presi due ingranaggi Z 12 e due Z 52 modulo 1 e, dopo ore di
lavoro, la trasmissione fu completata: ottenni una riduzione di 19/1.
Il tutto ovviamente lavorava su cuscinetti!!!!
Sinceramente è stata
un’impresa…pensando anche al fatto che lavoravo in garage da solo e con
i pochi mezzi a disposizione dovetti arrangiarmi a tutto…
Il passo
successivo fu il completamento della trasmissione alla ruota dentata di
trazione e l’unica soluzione su questo mezzo secondo me fu la catena.
Detto fatto. Ora comincia il bello: la costruzione vera e propria dei
cingoli.
Acquistati i ben 32 metri di angolare di alluminio da 20X20
spessore 2 mm ( una misura molto commerciale) , li tagliai a pezzi da
22 cm e li rifilai da un lato, portandoli a 20x10.
Nel frattempo trovai
anche l’ingranaggio che trasformai in ruota dentata e la gomma telata
da 3 mm per la struttura principale e fatti tutti i calcoli precisi per
gli interassi, spessori e numero di viti occorrenti iniziai a fare le
maschere necessarie per la realizzazione dei cingoli e successivamente
i 1200 fori.
Dovetti prendere una settimana di ferie per assemblare il
tutto.
“Quanti buchi…! Ma che soddisfazione!”
Terminato il lavoro
principale e più difficile di questo progetto (sbagliare un solo foro o
di pochi decimi il fissaggio delle traversine di alluminio sarebbe
significato ricominciare dal principio il cingolo intero), finalmente
applicai i cingoli al telaio. ….e qualcosa cominciava a prendere forma…
Da li iniziai a costruire la “vasca”, ovvero la base
e le paratie
laterali per contenere tutta la meccanica e l’elettronica dovuta al
buon funzionamento di tutto, compreso il motore della pala anteriore,
ovvero un attuatore lineare utilizzato nelle automobili coi sedili
elettrici per spostare il sedile avanti o indietro.
Non ricordo il
numero delle volte che dovetti montare e smontare ogni singolo pezzo
che costruivo, causa il sottodimensionamento dei pezzi stessi rispetto
alla mole del mezzo (difficile era rendersi conto sia delle dimensioni
sia del peso finale) e durante l’avanzare dei lavori molti sono stati
gli imprevisti riguardanti la meccanica e il funzionamento stesso Il
modello con i motori, trasmissione e cingoli montati
Come radiocomando è stato utilizzato, con alcune modifiche, un 4 canali
con trasmissione a 27 Mhz (parte di un aereo modello non più
utilizzato) e appena montata l’elettronica (la centralina SGS TVC-B 30
che serve a governare i due motori è stata acquistata on-line in
Germania non essendo presente nel commercio italiano) iniziai i primi
collaudi e i primi movimenti del mezzo: soddisfacente!
Non mi ero però
reso conto del peso totale: erano stati già superati 30 kg a mezzo non
ultimato! La potenza era ottima, era in grado di superare senza sforzo
salite di oltre 45° e tutta la trasmissione lavorava molto bene, anche
se dovetti rinforzare tutti gli ingranaggi e i perni con delle spine in
acciaio (i grani che avevo messo all’inizio non reggevano); il tutto
doveva essere finalizzato allo spostamento della neve con la pala
anteriore. Successivamente passai ai lavori di carrozzeria e guardando
sempre su internet i modellini costruiti da altri appassionati come me
presi spunto qua e la per la sua realizzazione.
Iniziai allora a
tagliare delle lastre di compensato da 7 mm e con la mia fantasia gli
diedi forma, provando di volta in volta le misure.
”Ma un vero gatto
delle nevi ha anche le luci”, pensai….così acquistai dei led bianchi ad
altissima luminosità e feci le relative sedi nella cabina già ultimata.
Stuccate le imperfezioni e carteggiato di qua e di la, iniziai a dare
un paio di mani di fondo alla cabina e al cassone posteriore.
Da li
passai alla verniciatura vera e propria (con l’aerografo), di un rosso
corsa molto bello e lucido: “Perfetto!”. La fase successiva fu quella
di montare i vetri e trovato del plexiglass da 3 mm trasparente, ci
applicai la pellicola oscurante per i vetri laterali e per il tettino
superiore, per un tocco di realismo puro.
Montati i vetri e i fanali,
mancavano solo gli interni: con dei pezzi di pannelli di poliuretano
espanso utilizzati in edilizia, tramite un semplice taglierino e della
colla a caldo mi sono inventato il cruscotto e i sedili, il tutto
ovviamente rivestito con della moquette scura in 2 colori.
Il lavoro
ultimato non è venuto male, considerando che il tutto è stato fatto in
economia e con quello che sono riuscito a recuperare cercando di
spendere il meno possibile.
Quindi assemblai il tutto: impianto
elettrico, luci nella cabina e nel posteriore; mancava solamente la
pala anteriore.
Per mia fortuna, durante il primo anno di corso
scolastico serale, i professori ci hanno insegnato ad usare un
programma chiamato Autocad, che serve per progettare tutto con la
massima facilità; grazie a questo programma, disegnai la pala, la
quotai e la feci realizzare ad un mio amico tramite una punzonatrice;
quindi fu sufficiente tagliarla ai lati, saldarla e fissarla al modello
tramite le leve già costruite in precedenza.
Per il rivestimento del
cassone utilizzai una lamiera di alluminio mandorlato da 2,5 mm e come
spondine dei tubi di rame verniciati di nero. Utilizzando il mezzo
sulla neve, riscontrai il problema del consumo della batteria: dopo
circa 15-20 minuti la pila a 12v 7Ah al piombo era già scarica causa il
peso del mezzo e il consumo eccessivo dei motori per spostare la neve.
Optai allora per un trapianto completo dei motori e di tutta la
trasmissione. Fortunatamente riuscii a trovare 2 motori a 24v
utilizzati nelle sedie a rotelle degli invalidi (perfetti al mio caso
perché consumano circa 120 w ognuno e sono potenti, molto silenziosi e
affidabili) e all’origine, essendo già completi di scatola di riduzione
molto robusta, decisi di riaprire tutto il modello e sostituire il
tutto.
Sempre con l’aiuto del mio amico tornitore, piazzai questi 2
motori al posto dei precedenti, modificando ben poco. In origine su
questi c’erano montate direttamente, sull’albero di uscita, le ruote di
200 mm di diametro che servivano per muovere la carrozzina, mentre a me
era sufficiente un pignone da 8 cm.
Con questo diametro così piccolo la
coppia a disposizione risulta molta, anche troppo. Anche se i
precedenti non si fermavano davanti a nulla, con questi si corre il
rischio di spezzare letteralmente il cingolo se non ci si accorge nel
caso ci fossero dei problemi: praticamente inarrestabili. Poi ho
sostituito anche la vecchia batteria con 2 pacchi di batterie agli Ioni
di Litio (Li Po) da 22,2 v e 8 Ah ciascuno e collegate in parallelo
che, essendo più compatte della vecchia batteria, ne ho montate
addirittura due, a favore del doppio della riserva di carica. Questo
tipo di batterie sono l’ultimo ritrovato in ambito modellistico e
vengono usate ultimamente in tutti i settori, dai cellulari alle auto
elettriche. Essendo molto potenti, hanno una maggiore corrente di
spunto, un’autonomia molto elevata e tempi di ricarica relativamente
brevi. Insieme ai motori poi, sostituii anche il radiocomando e la
ricevente ed utilizzai un nuovo tipo con trasmissione a 2,4 Ghz, una
frequenza altissima e con un taglio molto ristretto. A differenza
dell’altra con questa non si hanno pericoli di radiodisturbi e vista la
mole del mezzo e il pericolo che i cingoli possono far male in caso di
interferenze della ricevente, meglio lavorare sicuri.
Ovviamente il
tutto è gestito dal radiocomando, sia la guida completa e millimetrica
del mezzo in tutte le direzioni, il sollevamento e l’abbassamento della
pala anteriore e l’accensione delle luci.
Ultimamente poi ho arricchito il modello con l’installazione di 2
lampeggianti sul tetto e sostituito i pignoni da Z 21 che portano la
trasmissione con 2 da Z 27 per far si che il mezzo andasse piu veloce,
visto che la potenza a disposizione è fin troppa tanto vale sfruttarne
un po’ per la velocità…
Come ultimi lavori poi, per migliorare ancora questo modello, ho
costruito ed aggiunto una fresa posteriore funzionante e installato un
modulo sonoro che riproduce fedelmente il rumore di questo mezzo…. Scheda tecnica
(dopo le modifiche): Motori : 2 x 24v 120w con
riduzione incorporata rapporto
30/1 Dimensioni veicolo: 115x85x36 h
(ingombro con pala e fresa montate 130x90 cm)
Peso: 50 kg
Superficie d’appoggio: 4480 cm2 (
0.448 m2)
Pressione al suolo: 10,04 gr/cm2
Dimensioni pala: 90x20 cm
Sviluppo cingolo: 176 x 28 cm
Radiocomando: 8 canali, trasmissione
2,4 Ghz
Batterie: nr. 2 pacchi Li Po 22,2 V 8
Ah cadauna