Pur essendomi avvicinato a quest’hobby tanti anni fa con i mitici kit
degli aerei Airfix, mi sono appassionato, nel corso degli anni, ai
mezzi corazzati di tutte le epoche, soprattutto da quando ho ripreso
l’attività modellistica dopo una pausa forzata durante il periodo
universitario.
Eccomi, quindi, di nuovo a voi dopo aver concluso, in questi giorni, un
lavoro interessante: il montaggio dell'Autoblindo Austin MK III.
Realizzazione importante perché ha visto la collaborazione di mio
figlio di 9 anni, che ha montato buona parte del kit.
Qualche ora tolta ai giochi elettronici e altrettante guadagnate in
manualità, un modo per avvicinare, sin da giovanissimi, i bambini e
ragazzi a questo hobby.
Stando sul pezzo, si tratta, l’Austin MK III, di un mezzo di
progettazione inglese ma prodotto per la maggior parte dai russi nelle
officine Putilov, in grandi quantitativi. I Russi utilizzarono come
base lo scafo di un autocarro e lo modificarono considerevolmente per
renderlo adatto alle dure condizioni dell'ambiente russo.
Alcuni esemplari furono trasformati in semicingolati e ad alcuni fu
aggiunta una maggiore corazzatura.
In breve le caratteristiche tecniche:
- Lunghezza 4,88 m
- Larghezza 1,95 m
- Altezza 2,40 m
- Peso 5,2 t.
L'equipaggio era costituito da 5 persone, l'armamento era di due
mitragliatrici Maxim, spessore della corazza 8 mm. Rimase in servizio
per tutta la durata della Prima Guerra, durante la rivoluzione di
ottobre ed impiegato anche da altri paesi alla fine del primo conflitto
mondiale.
IL KIT
Il kit, in scala 1/72 della Master Box, si presenta non eccessivamente
impegnativo ma le istruzioni sono un po' da interpretare...mi sono
accorto, durante il montaggio, che avevamo invertito la posizione delle
due torrette, nel senso che la bullonatura doveva andare verso il basso
e non verso l'alto...problema risolto, gli imprevisti, nel modellismo,
sono sempre dietro l’angolo ma, fortunatamente, durante il montaggio,
sono ancora rimediabili.
COLORAZIONE
Con aeropenna, dopo preventiva primerizzazione, ho passato il verde
campo XF 67 ed il kakhi XF 51 della Tamiya.
BASETTA e DIORAMA
Il mezzo corazzato mi piace, in genere, posizionarlo e ambientarlo su
una basetta, in modo da dargli un minimo di dinamismo nella sua
staticità.
In questo caso l’ho voluto rappresentare durante una sosta nel
pattugliamento di un palazzo di Rostov durante la rivoluzione russa.
La basetta l'ho realizzata con scarti di legno che ho fatto tagliare,
poi ho spalmato della plastilina sulla quale ho realizzato i
sampietrini del selciato tramite pressione con uno stampo. Lo strato di
plastilina poggia su un letto di colla vinilica che ho, prima,
applicato in modo da aumentarne la stabilità.