MODELLO DELLA PORTAEREI GARIBALDI

                                                        6° Parte “ HANGAR"



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-Fin dall’inizio il dilemma è stato tra una realizzazione statica, dinamica o parzialmente dinamica. Andando avanti il modello è stato sempre più visto come statico.
Tra le idee primigenie c’era anche l’intenzione di fare gli ascensori per gli aerei tra l’hangar interno ed il ponte di volo sovrastante, alzabili.
Abbandonata l’idea è rimasta però l’intenzione di collocare uno dei 2 ascensori in posizione abbassata in modo da dare un po’ di dinamismo al modello.
Questo però comporta che una zona dell’hangar sia visibile. Abbiamo deciso quindi di realizzare una porzione dell’hangar dall’estremità prodiera che coincide con il punto di discesa dell’ascensore anteriore, che in pratica ha una sezione su 3 lati che coincide proprio con la forma della pedana abbassabile che è quasi carenata in una struttura che comprende le cremagliere usate per i movimenti di salita/discesa.
Sul lato sinistro l’hangar si allarga e prosegue così fino a poppa, dove si trova l’altro ascensore che invece noi faremo in posizione alzata.
Poco a poppavia dell’accesso all’hangar proveniente dal barcarizzo 1, l’hangar è sezionabile con una specie di saracinesca scorrevole lateralmente e che normalmente, in occasione di visite istituzionali o quant’altro, chiude l’accesso alla parte mezzana e di poppa dell’hangar stesso.
La zona da noi riprodotta è questa.
Non è esattamente in scala, per evitare di tagliare troppo le ordinate dello scafo ed anche le pareti sono state parzialmente accessoriate con qualche “licenza”, dal momento che non sarà facilissimo poter sbirciare all’interno a modello finito, anche se abbiamo intenzione di illuminarlo, come per le altre zone chiuse.
La struttura è di legno compensato da 1 e 2 mm, rinforzato in certi punti da tralicci.
L’interno è stato poi rivestito di fogli di plasticard da 2/3 decimi attaccati con colla bicomponente al legno e sono state immediatamente praticate le aperture necessarie.
-----Alcune porte presenti sulla nave sono state riprodotte in posizione chiusa, per semplificarci la vita.
Fatto questo, usando fogli di plasticard di vari spessori nonché barre sempre di plasticard di varie forme e sezioni, abbiamo iniziato a dettagliare l’interno con canalette, tubi, discendenti ecc. Un lavoro particolare fatto sempre con plasticard è stato quello della sagomatura della zona che attornia l’ascensore, dove vari cassoni costituiscono una sagoma quasi avvolgente, nella quale sono inserite le strutture dove agiscono le cremagliere. ----
Queste parti sono state realizzate con delle sezioni di ottone ricavate da prodotti di ferramenta, fascette da elettricista in plastica e l’immancabile plasticard tagliato e sagomato.

------Sono state montate queste componenti ed una ulteriore carenatura in legno che delimita la parte posteriore di dritta dell’ascensore.
Tutta questa zona corrispondente alla discesa dell’ascensore, per ridurne la visibilità dall’alto, se avvistati da ricognitori avversi, è verniciata in nero opaco, a differenza del resto dell’hangar che è dipinto di bianco invece, per aumentare la luminosità dal momento che è un’area anche di lavoro.
---Fatto questo, è sorto il problema di “pavimentare” l’hangar che ha un fondo simile al ponte di volo con gli stessi punti di rizzaggio. Sempre per il fatto che sarà celato a modello finito, si è scelto di semplificare questo aspetto, usando una riproduzione fotografica del ponte di volo che abbiamo già realizzato. --
Questo rivestimento in carta non interessa la parte dell’ascensore, perché qui andrà montata la pedana dello stesso che è stata “tagliata” direttamente dal metallo del ponte di volo. Verrà poi fissato ad 1 cm. circa dal fondo.
Quindi abbiamo realizzato in profili di plasticard a “L” la saracinesca che delimita la zona verso poppa e dove termina il nostro manufatto. Poi vi verrà appesa una bandiera della Marina Militare come fanno di solito sulla nave in occasione di visite.
Viene completato l’allestimento delle pareti con cavi e canalette elettriche, idrauliche, cassette varie, porte parafiamma, nonché una rastrelliera con i serbatoi sub-allari degli AV8-B, un condizionatore ecc. - ------ ---- -- -I serbatoi sono stati riprodotti in resina partendo da un originale del Kit Hasegawa.
Le pareti sono state completate anche della scritta VIETATO FUMARE, e dalla cartellonistica antinfortunistica, realizzata su fogli decal della Bare-Metal. Sul lato di dritta in corrispondenza della porta che conduce al barcarizzo, realizzata chiusa, abbiamo voluto mettere un serbatoio, presente in alcune foto prese all’interno dell’hangar della nave. Si è partiti da un cilindro di legno, rivestito di platicard e rifinito con profili sempre di plasticard. Il serbatoio è montato su delle mensole in profilato, anch’esso ovviamente fatto di plasticard. 
Le pareti sono state completate con il montaggio di simulacri delle plafoniere neon.
Le luci reali saranno in led montate su una copertura ancora da “inventare” .
Nell’integrare l’hangar allo scafo con il ponte del modello, dovranno essere montati i fermi che mantengono l’ascensore chiuso sul punte, in sicurezza.
Auto costruito un prototipo con numerosi componenti di plastica, si è realizzato uno stampo in gomma siliconica e sono stati riprodotti in numero sufficiente, essendone montati parecchi, immediatamente sotto il ponte di volo e che l’ascensore abbassato lascia ben esposti in vista.

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