Incrociatore leggero Mikuma
Classe Mogami
Modello: Tamiya 1/700
Modellista: Claudio Matteini
Genesi, storia e carriera operativa

Dopo la costruzione dell’incrociatore pesante giapponese della classe Atago “Maya”, ultimato nel 2005
dopo tre anni di lavoro, la voglia di costruire un altro incrociatore giapponese, ma con caratteristiche
parzialmente diverse, mi ha portato nel 2006 a concentrare l’attenzione su una particolare unità della
classe Mogami, il “Mikuma”, la cui carriera operativa fu molto più breve rispetto ai tre gemelli della stessa
classe, il Suzuya, il Kumano e, appunto, il capo-classe Mogami.
Nato come incrociatore leggero venne successivamente modificato ampliamente e raggiunse circa 14.000
tonnellate di stazza.
La sua vita operativa, iniziata nella guerra cino-nipponica si concluse nel 1942.
Il 29 maggio di quell’anno, alla 7a Divisione Incrociatori, di cui il Mikuma faceva parte, fu ordinato di partire
da Guam per scortare i convogli che avrebbero invaso l’isola di Midway; il 5 giugno il Mikuma ricevette
l’ordine di bombardare l’isola a supporto degli sbarchi ma, subito dopo, l’ordine venne cancellato e l’unità
si ritirò con il suo gemello Mogami. Durante la via del ritorno, la squadra giapponese fu intercettata dal
sommergibile americano USS Tambour e nelle fasi diversive concitate successive all’avvistamento
dell’unità americana da parte dei giapponesi, il Mogami urtò pesantemente il Mikuma, procurando gravi
danni all’unità.
Nonostante l’incidente, i due incrociatori proseguirono la loro navigazione, salvo poi essere avvistati dai
bombardieri e dagli aerosiluranti delle portaerei americane Yorktown, Hornet ed Enterprise.
L’attacco che ne derivò fu fatale per il Mikuma: colpito da diverse bombe e da un aereo americano
precipitato in prossimità della torre poppiera da 203 mm. n. 4, l’incrociatore fu ridotto ad un relitto in
fiamme ed affondò la notte del 6 giugno 1942, 500 miglia circa a ovest-nord-ovest di Midway.

Kit e costruzione

Il kit del Mikuma è l’ormai classico 1/700 Tamiya, l’unico esistente in questa scala,
Lo standard qualitativo dell’azienda giapponese si conferma pienamente anche in questo modello.
Il modello può essere costruito tranquillamente da scatola, senza l’aggiunta dell’aftermarket ed il risultato
conseguito potrebbe essere interessante, vista l’ottima qualità di partenza.
Per chi, come me, vuole cercare di ottenere qualcosa di più o di meglio, anche a costo di allungare a
dismisura i tempi realizzativi, l’autocostruzione di tutto o quasi tutto è praticamente l’unica via possibile da
percorrere; di conseguenza anche il Mikuma, come altre mie precedenti realizzazioni (vedi l’incrociatore
pesante giapponese Maya ad esempio), è praticamente autocostruito, tenendo solamente lo scafo ed
alcune parti del torrione principale come ottima base di partenza.

Il modello ha già ha ottenuto diverse medaglie d’oro in concorsi ufficiali Navimodel, dove ha debuttato al
Campionato Italiano 2009 a Chiaravalle, organizzato dall’Ass.ne Modellisti Chiaravallesi, ottenendo il
miglior punteggio di categoria e la qualificazione ai prossimi mondiali del 2010 che si svolgeranno a Lipsia.

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