L’aeroporto
militare di
Cervia-Pisignano per noi
della A.M.C., negli ultimi anni è stata una meta frequentata.
Siamo
andati spesso a far visita al 5° stormo ed alla sua unica unità di
volo, il 23° Gruppo che era equipaggiato con i famosi caccia
intercettori F-16 Block A, ricevuti in leasing dagli USA.
Ora gli F-16
per termine ore di volo sono stati restituiti agli statunitensi e
l’unica altra unità rimasta, equipaggiata con questo velivolo, il 37°
Stormo, è di stanza a Trapani.
Oggi purtroppo il 5° Stormo non esiste
più. La sua vita operativa è cessata con la riconsegna degli F-16 e la
sua gloriosa bandiera di combattimento è stata collocata al Vittoriale
di Roma. Questa
volta ad attenderci c’erano degli aeromobili ad ala rotante.
Infatti dopo innumerevoli anni il 15° Stormo è stato trasferito dalla
vicina Rimini a Cervia, per consentire all’aeroporto di Pisignano di
restare aperto.
Il gestore dell’Aeroporto di Rimini, sempre più
congestionato da voli civili, reclamava spazio.
La nostra pattuglia in
trasferta per l’occasione, era costituita da
soli 5 elementi automuniti. Piccola ma qualificata rappresentanza,
tra
cui il Presidente e due valenti fotografi, come Enrico Di Stefano e
Giuseppe “Peppe” Tozzi, coadiuvati dall’immancabile Gessica De Lucia ed
un “marinaio” alla sua prima uscita del genere, Claudio Montesanti.
Nonostante i lavori per la terza corsia, la galoppata sull’A14 è stata
breve ed agevole ed all’arrivo abbiamo trovato un amico del 83° Combat
SAR ad attenderci.
Il 15° stormo “Cesare Cagna” opera con compiti di
ricerca e soccorso ed è costituito da 5 gruppi di volo. Il Comando ed i
gruppi di volo 81° ed 83° operano da circa un anno a Cervia. Da qui,
oltre ai compiti addestrativi, si copre tutta l’area settentrionale
della penisola, con puntate anche nella zona operativa Marche Nord.
Gli
altri 3 gruppi di volo sono distribuiti a Pratica di Mare (Roma),
Brindisi e Trapani, assicurando la copertura di tutto lo spazio aereo
nazionale.
A Cervia è presente anche la 615° Squadriglia di
collegamento equipaggiata con elicotteri leggeri NH-500.
La
nostra visita è stata incentrata prevalentemente presso l’83°
Gruppo. Esso è equipaggiato con elicotteri medio pesanti HH-3F
“Pelican” di derivazione Sikorski SH-3, costruiti dalla Agusta a fine
anni ’70, ad esclusione dei primissimi esemplari acquisiti direttamente
negli USA. Già all’ingresso si percepisce che l’atmosfera è diversa,
più distesa rispetto a quando la base era in costante stato di allarme,
ricoprendo il ruolo di difesa di una parte dello spazio aereo nazionale
e quindi con almeno due macchine in costante stato di preallarme
“Scramble”, con reazione rapidissima agli allarmi. Il ruolo Combat SAR,
che sul territorio nazionale diventa praticamente solo SAR, impone
tempi di reazione “comodi”; 30 minuti di giorno e 120 di notte, sono il
tempo ufficiale massimo da rispettare per gli interventi di soccorso.
Di fatto poi si è pronti in minor tempo.
Ci è stato spiegato che da
quando sono stati introdotti gli elicotteri dei vari 118 regionali, da
quando il Corpo dei Vigili del Fuoco e delle varie forze di polizia
sono stati dotati di un maggior numero di velivoli, parte dei ruoli di
soccorso sono passati dall’AMI a questi ultimi; anche il ruolo
anti-incendio è stato prevalentemente delegato alla Protezione Civile.
Resta esclusiva dell’Aeronautica Militare, l’operatività durante e ore
notturne. Infatti, ci hanno spiegato, mostrandoci i dispositivi NVG
(visori notturni) applicati ai caschi del personale di volo, che fin
dal 1991 il reparto ha acquisito l’abilitazione al volo notturno.
In
pratica l’utilizzo di questi visori notturni consente di vedere
perfettamente al buio, anche se una sorta di immagine bicromatica
verde/nero. Gli uomini del reparto, che si addestra al volo notturno
quasi tutti i giorni, è in grado sovente di scorgere durante le fasi di
decollo o di atterraggio, lepri ed altri animali che vivono nei prati
del perimetro aeroportuale.
Ci hanno raccontato che appena pochi giorni
prima della nostra visita una macchina del reparto è intervenuta in
soccorso di un disperso sui monti Sibillini.
I
Pelikan con i suoi quasi 7.000 Kg. di peso a secco, nato per operare
sul mare secondo una specifica della US Navy, non si trova molto a suo
agio negli spazi angusti delle gole e delle valli montane. Viceversa
grazie anche alla sua capacità di galleggiamento, è perfetto sul mare.
Anche la nostra Marina Militare utilizza un derivato della stessa
specifica costrutiva, l’SH-3. I due mezzi si differenziano oltre che
per avionica, filtri aria ed apparati, per il fatto che a differenza
del HH-3F, la versione navale ha le pale del rotore principale
ripiegabili. Le macchine attualmente in dotazione dell’83° sono di due
versioni, dette “codici” diverse: il codice B ed il più recente codice
C. Le unità che hanno ancora un buon residuo ore volo vengono
gradualmente sottoposte a modifica presso l’Agusta. La modifica
riguarda soprattutto strumenti ottici e contromisure elettroniche e
non.
Come sempre è stata molto interessante la visita al reparto
manutenzioni, dove erano presenti tre elicotteri. Uno per una revisione
primaria programmata dopo un certo numero ore di volo. Gli altri due
avevano richiesto un intervento di controllo per segnalazione di
anomalie. Entrambi questi esemplari sono poi decollati per i test
necessari durante la nostra visita, con tanto di tecnici a bordo per
coadiuvare il primo ed il secondo pilota durante il collaudo.
Forse non
tutti sanno che il pilotaggio di un elicottero, specie se di
generazione non recente è più complicata di quella di un aereo ad ala
fissa, tanto da necessitare di norma due piloti. Gli HH-3F volano poi
con un numero di specialisti che varia a secondo del profilo di
missione assegnato, come pure l’allestimento interno può essere
modificato, come abbiamo verificato con i nostri occhi in pochi minuti,
montando trapuntini per sedersi, piuttosto che barelle, piuttosto che
mitragliatrici per la copertura del suolo, quando si opera in missioni
Combat SAR.
Proprio in questo ruolo, negli ultimi anni, il 15° Stormo è stato
vieppiù impegnato, durante le varie missioni di pace all’estero, a
partire dall’Operazione Restore Hope in Somalia, del 1993. Attualmente
il personale e le macchine del 15 Stormo sono impegnate a rotazione in
Afghanistan ed in Iraq. Il loro ruolo è quello di essere sempre in volo
per quando ci sono operazioni in corso, siano esse terrestri che aeree,
in modo da poter essere sul luogo, in caso di necessità nel minor tempo
possibile. Ovviamente questo ruolo comporta un maggior logorio dei
mezzi, che si ripercuote sulla disponibilità di mezzi sul territorio
nazionale. Come abbiamo detto le manutenzioni primarie a raggiungimento
di un certo numero di ore volo, vengono svolte presso il reparto. Le
manutenzioni successive vengono effettuate a Pratica di Mare ed quelle
ulteriori a Frosinone, presso un azienda privata. Ci è stato spiegato
come si effettuano vari interventi manutentivi e ci sono state anche
mostrati strumenti di controllo. Abbiamo visto prove di carico sulle
pale delle eliche, controlli con liquidi luminescenti, altri visivi più
banali; in pratica tutti quelli che erano in corso durante la nostra
visita.
La vita operativa degli HH-3F, nonostante le premure, che sono maggiori
rispetto ai mezzi civili, date le condizioni di impiego potenzialmente
estreme in cui le macchine possono operare, sta purtroppo volgendo
lentamente, ma neanche troppo lentamente, al termine. Per questo è
stata già scelta l’unità che andrà a sostituire il Pelikan. Si tratta
dell’AW139.
Una
macchina completamente in materiali compositi e decisamente moderna
rispetto all’HH-3F ed al AB212. Ma è un mezzo decisamente più leggero
del Pelikan. Direi una via di mezzo tra i due elicotteri attualmente in
linea Combat SAR.
Un esemplare dell’AW139 era presente nell’hangar di
allarme e dava modo di raffrontare immediatamente la differenza di
stazza innanzitutto, ma anche dell’evoluzione tecnologica. La prima
cosa a colpire nell’abitacolo è che sull’elicottero americano abbiamo
tutta la strumentazione ancora analogica, mentre l’elicottero
italo-inglese è completamente digitale. La nuova macchina che abbiamo
visionato era uno dei prototipi dell’Agusta-Westland reduce da un tour
di vendita negli States, dove partner commerciale della casa di Cascina
Costa è la Bell, da cui la sigla AB139, anziché quella ufficiale AW139.
Alla fine però tenevamo tutti ancora per le vecchie macchine, magari
rudimentali con le loro cellule metalliche piene di rivetti e di
colature e macchie sulla vernice di tutti i colori, ma decisamente
dall’aspetto più duro e combattivo.
Combattivi
sono nell’aspetto anche i ragazzi del soccorso, specie i due
“armadi” che ci hanno accompagnato e che si occupano normalmente di
salvataggi in mare. Sono quei signori che scendono legati ai verricelli
a pelo d’acqua, per raggiungere poi a nuoto i naufraghi o quant’altri
si trovino a mal partito. Uno ha trovato “figo” gettarsi nel mare forza
7, con l’adrenalina a palla. Costoro hanno brevetti di tutti i tipi; da
nuotatori estremi al soccorso alpino, all’abilitazione al primo
soccorso, ma sono anche addestrati al combattimento al suolo, quando è
necessario evidentemente soccorrere qualcuno dietro le linee nemiche o
in zona di guerra.
Inevitabilmente
abbiamo fatto un walk-around attorno ad uno degli AB212
del reparto, che durante la nostra permanenza è uscito per una
simulazione in mare ed una volta rientrato è stato parcheggiato sul
piazzale d’arrivo della base, disponibile alle nostre telecamere al
100%. Nonostante il suo aspetto da “chopper”, come gli americani
chiamavano una delle prime versioni di questo mitico elicottero,
impiegato in Vietnam, ci hanno raccontato che la silenziosità ed il
comfort in volo è superiore in questa macchina, rispetto all’HH-3F.
L’esemplare in questione era dipinto nei colori dell’ISAF,
probabilmente rientrato di recente dal Medio Oriente.
Dopo il pranzo nella mensa unificata della base, decisamente sopra gli
standard di tante mense aziendali e scolastiche, la visita è
continuata, anche se il caldo era sempre più opprimente.
E’ stato nel
pomeriggio che abbiamo assistito finalmente al decollo dei due Pelikan
Il
più eccitante è stato senz’altro quello di due F-16 dell’USAF
provenienti
da Aviano, che ci hanno preso talmente di sorpresa che non
siamo riusciti neanche a fotografarli.
Diverso
il discorso per un C-130
della 46 Aerobrigata di Pisa, che nonostante la mole decisamente
mastodontica fluttua silenzioso a mezzaria con la grazia di una
ballerina. Si è concesso ai nostri obbiettivi con ripetuti passaggi di
touch & go sulla pista.
Alle 16,30 purtroppo riscendiamo con i piedi per terra. La visita volge
al termine, ma è stata sufficiente per apprezzare il lavoro poco
appariscente di questi aviatori, erroneamente considerati di serie B,
rispetto a quelli dei caccia. Ma forse la frase seguente che gira
nell’ambiente descrive perfettamente l’utilità del lavoro di questi
specialisti; essi dicono ai piloti glamour dei velivoli ad ala fissa
che “il nostro volo inizia dove finisce il vostro.” No comment.
Moreno Bartolucci
Presidente Ass.ne Modellisti Chiaravallesi.
Foto: Enrico Di Stefano
Cervia 15° Stormo
Aggiornamento del 13 Aprile 2015
L’Aeroporto di Cervia da pochi anni non ospita più caccia intercettori
o comunque aerei da combattimento ma gli elicotteri del SAR (Soccorso
Aereo) appartenenti al 15° Stormo, precedentemente di base nella vicina
Rimini.
Di recente questa unità ha effettuato la transizione della sua
macchina intermedia, il vecchio AB212 con i nuovissimi AW139, una
macchina molto moderna, dalle prestazioni e flessibilità notevoli.
Nel corso della nostra visita di pochi giorni fa, organizzata
dall’Associazione Arma Aeronautica di Loreto, abbiamo avuto modo di
conoscere questa macchina, dopo l’assaggio avvenuto 2 anni fa in
occasione della precedente visita.
Nel frattempo sono stati radiati
tutti gli HH-3F Pelikan ed il reparto dovrebbe iniziare a ricevere
entro il prossimo mese i primi HH-101, praticamente la versione A.M.I.
dell’EH-101, dal quale differisce però sotto moltissimi aspetti.
Invariata la componente ad ala rotante leggera che si affiderà ancora
per diversi anni a venire al Breda-Nardi NH-500, macchina spartana con
il più alto ratio di efficienza di tutta l’Aeronautica Militare
Italiana.
Il reparto ha la consistenza numerica simile a quella di
un’aerobrigata, in quanto ha gruppi di volo dislocati oltre che a
Cervia, sede del Comando, anche a Gioia del Colle in Puglia,
Decimomannu in Sardegna, Pratica di Mare in Lazio.
Praticamente copre
l’intero territorio nazionale nel ruolo del Soccorso Aereo.
Nella
recente tragedia del traghetto Normann Atlantic in fiamme nel canale di
Otranto, gli AW139 del 15° Stormo operanti dall’aeroporto di Gioia del
Colle hanno tratto in salvo 52 passeggeri in condizioni meteo
proibitive.
Oltre all’incontro con il personale e con il Comandante del 15° Stormo
abbiamo avuto il piacere di relazionarci con il Generale Comandante
della 1° Aerobrigata Speciale, anch’essa con sede di comando a Cervia.
Questa Aerobrigata raccoglie la componente “di terra” dell’Aeronautica,
con i fanti e gli incursori ed i reparti “speciali” dell’aria con i
loro mezzi speciali che si avvalgono ovviamente per i loro compiti,
dell’uso degli elicotteri del 15° Stormo, inquadrato a sua volta nella
1° Aerobrigata.
Tutto questo ha comportato che la base di Cervia che sembrava destinata
alla chiusura con lo sbandamento del 5° Stormo, sia stata invece
potenziata.
La visita è stata molto interessante ed esaustiva in tutte le aree
operative presenti, grazie soprattutto alla competenza ed alla
disponibilità dei Comandanti di reparto e del personale.