Come annunciato, sabato 22 settembre un manipolo di soci della A.M.C. si è recato in zona Baiana alle porte di Polverigi, dove un gruppo di radiomodellisti, anch’essi nostri soci, vola regolarmente da una pista in terra, pertinenza del terreno di uno di loro, con degli splendidi aeromodelli.
Questo gruppo di amici, ormai da anni si incontra il sabato pomeriggio, approfittando di questa bella opportunità, per poter effettuare in piena libertà le più varie evoluzioni, godendo allo stesso tempo dell’aria aperta e della posizione tranquilla in cui si trova questo spazio. In verità trovarli non è stato facilissimo e giustamente trattandosi di uno spazio privato, ovviamente non serve uno svincolo autostradale per arrivarci. Una stradina d’uso agricolo in mezzo ai campi coltivati è più che sufficiente.
La giornata che abbiamo scelto per questo reportage è stata perfetta. Clima ideale, cielo azzurrissimo, con qualche nuvola molto alta qua e là, condizioni di visibilità perfetta quindi, con poca umidità. I nostri si erano muniti di un numero nutrito di pezzi prelevati dalle proprie ricche “aviorimesse”.
Aeromodelli di tutti i tipi: dagli esemplari autocostruiti, a qualche pezzo realizzato da kit fino ai più recenti modelli in polistirolo compresso, ad elica intubata e non.
Ovviamente anche la dotazione di motori è la più variegata, andando dai motori a scoppio a 2 e 4 tempi, per passare alle motorizzazioni elettriche di varia potenza, che negli ultimi anni, grazie alla propria semplicità stanno rimpiazzando i più costosi e complessi motori endotermici.
La cosa più bella però credetemi, sono i modelli autocostruiti. In particolare, non me ne vogliano gli altri, i lavori di Carlo Santoni, sono affascinanti. Da una vita Carlo realizza in proprio tutto quello che fa poi volare.
Come mi ha spiegato, tutto parte da un progetto, come in qualsiasi forma di modellismo, sommato però in questo caso alla conoscenza delle formule che sono alla base dell’aerodinamica e della fisica, che partendo da teoremi ben collaudati, applicati al baricentro, ai momenti di inerzia, al calcolo delle corde e quant’altro, permettono a delle macchine, comunque più pesanti dell’aria, di volare. Fogli di calcoli, permettono di determinare dimensioni, rapporti, pesi, che uniti a volte alla fantasia di una forma che si ha in mente portano all’elaborato finale, filtrato e domato dalla ragione, dalla conoscenza delle regole appunto, che permettono di far volare anche oggetti dalle forme spesso inconsuete ed originali. Come il modello “Scooter” di Sandro Santinelli, un altro “manico” ed un provetto modellista, specializzato in verniciature e resina. La manifattura delle centine e delle strutture in legno di balsa rivestito di tessuti termoretraibili, sono uno spettacolo per gli occhi dell’osservatore attento, specie se iniziato al modellismo. L’accuratezza realizzativa è degna del miglior modello statico.
Poi inevitabilmente si arriva al motore. Veri gioiellini della meccanica. Pochi cm3 sprigionano la spinta necessaria a librarsi in cielo.
Uno spettacolo vedere registrare le valvole di un motore O.S., 4 tempi ad aste e bilancieri. Tolto il coperchio della testata, sembra di osservare un orologio, tanto le molle ed i particolari sono miniaturizzati. Ma sono animati; un giro d’elica, con la candeletta alimentata da una batteria esterna, consente al tutto di prendere vita. Telecomandi banalizzati dal progresso dell’elettronica, consentono oggigiorno, volendo, di controllare tutti i parametri che si vuole e partono da costi decisamente accessibili.
Se poi vogliamo iniziare, spendendo poco ci sono modelli belli e pronti, ovviamente made in China, che consentono di volare pret a porter e di imparare le tecniche di volo. Ebbene il volo è così elementare, apprese alcune regole, come mi hanno fatto provare, da essere quasi naturale a certi livelli, se ci si accontenta di stare in aria. D’altra parte come ci è stato dimostrato da un modello con ala canard, gli aerei sono più facili da far volare che da far atterrare.
Poi potenza sviluppata dalle batterie sempre più leggere, dei moderni motori elettrici che girano a 36.000 giri/m, ci mostra la velocità incredibile che può raggiungere un modello in polistirolo compresso, del peso complessivo di poco più di un chilo. Sembra di veder sfrecciare un aviogetto supersonico; impossibile da riprendere in volo il modello pilotato da Caporaletti Gabriele. Lo stesso Gabriele ha portato in volo una credibilissima riproduzione del famoso P-47 Thunderbolt, con tanto di carrelli retrattili. Con motore a scoppio in questo caso.
Straordinario pomeriggio di avvicinamento al mondo del volo radiocomandato, che nella sua modernità mantiene qualcosa di arcaico, come la voglia antica che ha portato l’uomo a studiare tutti i mezzi per poter volare, fin dall’antichità.
Ma siccome noi modellisti siamo in fondo gente concreta, tutto è finito ad affettati e vino. Una gustosa merenda ha suggellato questo bel pomeriggio tra amici.
Foto: Giacomo Allegri