LA BANDIERA DI COMBATTIMENTO ALLA BERGAMINI
CONSEGNATA AD ANCONA
16 Ottobre 2013
Questo è un anno fortunato per il Porto di Ancona e per noi
appassionati, in fatto di visite di navi militari. Dopo anni di
astinenza, il 2013 ha riproposto la visita del Palinuro, un habitué
diciamo, poi le 3 corvette della classe Sfinge in estate ed ora niente
meno che la consegna della bandiera di combattimento alla fregata
Bergamini, il 16 ottobre 2013. La Bergamini è la prima unità della
classe di cui è l’eponima
consegnata alla Marina, ormai due anni orsono, seguita dalla Fasan che
è alle prove. Il Margottini è stato varato a giugno di quest’anno ed
altre due unità sono attualmente in costruzione alla Fincantieri di
Riva Trigoso (SP).
Fa parte del programma FREMM (Fregate Europee Multi
Missione) sposato dalle Marine Militari di Italia e Francia. L’Italia
ha pianificato di acquistare 10 unità, ne sono attualmente state
realizzate o finanziate 8 e si vorrebbe completare il programma. La
Francia che aveva pianificato di realizzarne 17 si assesterà
probabilmente a 12 unità e ne cederà 2 ulteriori al Marocco.
Queste
unità si contraddisinguono soprattutto per la loro capacità multi
ruolo, grazie ad un concetto modulare e sono state progettate per
ridurre al minimo le traccie radar e le emissioni di calore al fine di
avere parziali capacità stealth; da qui la linea innovativa che ormai
accomuna tutte le nuove realizzazioni navali militari nel mondo. La
loro linea spigolosa ha fatto storcere il naso
agli amanti delle linee classiche, ma vi posso assicurare viceversa che
si tratta di una nave bellissima e modernissima, soprattutto per quello
che si coglie all’interno.
L’impiantistica, tutte le pannellature
imbutite di materiale ignifugo, coibentante ed antiurto, unitamente
alla larghezza degli spazzi ne fanno un sogno per quei marinai
provenienti da navi precedenti. Da un paragone si direbbe che ci sono
più generazioni tecnologiche di differenza tra esse. Per fare un
esempio, la zona di manovra, tradizionalmente il posto dove ci sono più
correnti d’aria su una nave è completamente chiuso, rendendo la
permanenza più confortevole, per non parlare degli alloggi. Si diceva
degli spazi. Si consideri che grazie alle nuove tecnologie è
sufficiente un equipaggio di circa 130 marinai per governare la nave,
dove gli esperti di informatica la fanno da padroni. Possono essere poi
imbarcati un certo numero di assaltatori del Reg.to San Marco nel caso
la missione lo preveda.
A_poppa è presente anche un piccolo bacino
allagabile per operare con un mezzo da sbarco.
Parliamo di navi di 6.000 ton., che con la loro lunghezza di 140 metri
(la Bergamini è stata allungata dopo il varo, le altre durante la
costruzione, di alcuni metri) sono più dei cacciatorpedinieri, che
delle classiche fregate. Possono imbarcare 2 elicottori NH 90 in 2
hangar separati o un EH-101 anch’essi con profili di missione
configurabili.
La Bergamini è arrivata domenica 6, seguita poco dopo da
nave San
Marco, una delle nostre navi appoggio anfibie più datate e più
impiegate; è una nave tuttoponte per l’impiego di 4 elicottori medi e
di bacino allagabile per mezzi anfibi. La nave con le sue 7.000
tonnellate ha una certa somiglianza con la Garibaldi. Il suo limite
maggiore risiede nelle dimensioni, che nonostante gli ammordernamenti
ne hanno limitato le prestazioni tattiche; molto valida invece si è
rilevata in occasione di missioni di soccorso nelle calamità naturali.
Entrambe sono state visitabili da lunedi. Abbiamo incontrato qualche
difficoltà per salire sulla Bergamini a causa delle prove di parata e
di messa a punto per la cerimonia di consegna della bandiera di
combattimento, presentata dall’A.N.M.I. di Reggio Emilia, in onore alle
origini emiliane dell’amm. Bergamini, a cui la nave è intitolata.
Carlo
Bergamini fu l’indimenticato comandante della flotta d’alto mare della
Regia Marina, perito nell’affondamento della Roma durante il
trasferimento a Malta, dove la nostra flotta si sarebbe consegnata agli
inglesi, per effetto dell’armistizio del 8 settembre 1943. A Bergamini
è dedicata una mostra allestita dal Comando Scuole della
Marina, con sede in Ancona che ha da poco sostituito il comando
dell’Adriatico, confermando comunque una presenza importante della
Marina Militare nel nostro capoluogo. Il Comandante Mascellani, nostro
amico di vecchia data è l’ufficiale incaricato di allestire la mostra
ed abbiamo avuto il piacere di collaborare con lui in questa occasione.
Infatti il nostro socio Angelo Gagliardini, ha realizzato ad hoc il
modello del Do 217 con relativa bomba radioguidata planante Fritz X, i
“killer” della Roma, esposti in prossimità di un enorme modello
radiocomandato della Littorio,
gemella della Roma.
Va ricordato anche
il socio Glauco Falaschi che ha messo a disposizione il kit dell’aereo.
Nonostante il porto di Ancona per motivi di sicurezza sembri più Fort
Knox che un porto commerciale, superate le difficoltà all’ingresso, la
Marina Militare ha come sempre ospitato noi visitatori in maniera
eccellente, con la massima signorilità e disponibilità. Abbiamo potuto
visitare le due navi in piccoli gruppi ed in particolare sul Bergamini
ci sono state mostrate tutte le cose più interessanti, da un
accompagnatore molto bravo a spiegare tutto quello che volevamo sapere.
La consegna della bandiera di combattimento della precedente corvetta
Bergamini, negli anni ’60 era anch’essa avvenuta ad Ancona, perché
l’unico porto dell’Emilia Romagna non ha le caratteristiche necessarie
per vari motivi, ad ospitare questo genere di cerimonie, così l’ANMI
dell’Emilia e la famiglia Bergamini ha preso per la seconda volta la
direzione di Ancona per presenziare a questo importante riconoscimento
all’Amm. di San Felice sul Panaro. Era presente il figlio e vari nipoti
e pronipoti della Medaglio d’Oro al V.M.
Ora con la nuova organizzazione della Marina Militare qui ad Ancona, si
spera che queste visite siano meno rare.