RIEVOCAZIONE DELLO SBARCO ALLEATO
ANZIO
26 Gennaio 2014
Dallo scorso luglio 2013 fino al prossimo aprile del
2015 si
rincorrono gli anniversari numero 70, del passaggio devastante della
Seconda Guerra Mondiale in Italia che si intrecciano e si sovrappongono
agli altri notevoli eventi che accompagnarono in tutto il mondo la
sconfitta delle forze del male (l’Asse), da parte delle forze del bene
(gli Alleati), per arrivare alla fine della guerra, avvenuta in Italia
il 25 aprile del 1945.
Celebrazioni e rievocazioni si susseguono lungo lo
stivale, a partire
dalla Sicilia, dove lo scorso luglio è stato ricordato lo sbarco, a
Licata, Gela ed altrove.
Nel gennaio del ’44, Churchill impose al comando
supremo alleato in
Europa del generale Eisenhower, di aggirare Cassino, dove il fronte si
era arrestato per la durissima resistenza tedesca, sbarcando
immediatamente a sud di Roma, nel tentativo di conquistare la capitale,
causando così la capitolazione della resistenza sulla linea Gustav al
sud. Vennero scelte le spiagge di Anzio e Nettuno. Lo sbarco denominato
in codice Operazione Shingle,
comandato dal generale americano Lucas,
colse i tedeschi di sorpresa ma a causa delle
indecisioni dell’alto
comando e dell’insufficiente numero di imbarcazioni disponibili per far
affluire rinforzi,
già trasferite sui porti della Manica in vista dello
sbarco in Normandia, le forze anglo-americane non affondarono il colpo
cercando di conquistare immediatamente le alture dei Colli Albani che
dominano l’Agro Pontino. Così i tedeschi ebbero modo di riorganizzarsi
ed il Generale Kesserling, decisamente più abile dei pari grado
Alleati, inchiodò parecchie divisioni nemiche in una sacca dove ebbero
luogo combattimenti tra i più duri di tutto il conflitto.
Le perdite
furono enormi da una parte e dall’altra. Solo dopo 4 mesi abbondanti la
resistenza tedesca venne infranta ed il generale Clark poté fare il suo
coreografico ingresso a Roma il 4 giugno.
La spiaggia di Anzio nei giorni dal 22 al 26 gennaio scorsi è stata
teatro di una rievocazione che ha visto impiegati numerosi figuranti
nelle uniformi delle varie unità coinvolte nel conflitto, americani,
inglesi tedeschi ed anche alcuni da Marò della Repubblica Sociale, che
combatterono a fianco dei tedeschi su questo fronte.
Le Associazioni
partecipanti, provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero come un
coreografico gruppo di scozzesi, accampati in tende sulla spiaggia,
hanno curato nei minimi dettagli uniformi e repliche di armi.
Ognuno
dei figuranti ha dimostrato grandissima disponibilità nel descrivere
dettagliatamente le unità di appartenenza, i distintivi ed ogni altro
dettaglio.
Sulla spiaggia i due schieramenti si sono acquartierati in
trincee ed accampamenti contrapposti attrezzati di tutto punto con
materiale originale o riprodotto, dopo aver sfilato per le vie della
città. Un drappello di nostri associati si è recato domenica 26 ad
Anzio per assistere a questa rievocazione, favorita dal bel tempo che
ha fatto affluire tantissimi spettatori, disturbato solo da poche
dispettose gocce d’acqua, cadute all’ora di pranzo.
Il parco mezzi presente in verità è stato un po’ deludente,
rappresentato da diverse ed immancabili Jeep Willis, qualche camion di
provenienza alleata, un Bren Carrier e solo un paio di mezzi del Museo
della Cecchignola. Da Vigna di Valle è arrivato un simulacro in resina
di un Macchi MC202 Velcro, esposto sul lungomare. Definiremmo deludente
addirittura, una specie di scontro tra reparti armati, messo in scena
in spiaggia nel pomeriggio. Neanche l’ombra poi degli aerei della
Seconda Guerra Mondiale in sorvolo annunciati nel Manifesto, ma
semplicemente una formazione di aerei ultraleggeri dei club locali e
l’esibizione apprezzabile comunque di una pattuglia acrobatica privata
con aerei ad elica, sullo sfondo di un cielo tornato sereno.
La cosa più triste comunque è la constatazione che il campanile in
Italia ancora prevale al di sopra dell’interesse comune. Anzio e
Nettuno, città attaccate l’una all’altra, hanno organizzato due diverse
manifestazioni in contemporanea, piuttosto che unire le forze,
discutendo per giorni, anche dalle colonne dei quotidiani sulla
rivendicazione delle originali location dello sbarco, avvenuto questo
si, per ironia della sorte, uno per località. Gli inglesi localizzarono
la loro Peter Beach a nord del centro storico di Anzio, mentre gli
americani sbarcarono a sud di Nettuno, su un tratto di costa denominato
X Ray Beach, adibito da allora a poligono militare. Non accordatisi
evidentemente hanno diviso le forze realizzando alla fine qualcosa al
di sotto delle aspettative.
Il locale club modellistico “Shingle”, ha organizzato in concomitanza
un’interessante Mostra Concorso nei locali attigui al Museo dello
sbarco. Anche in campo modellistico però ci sono state due diverse
iniziative. Il Club Amirel che vede prevalenza di modellisti navali
radiocomandati, ha organizzato una sua mostra nei locali del Paradiso
sul Mare, luogo caro a Fellini, dove c’era un mercatino di militaria.
Due parole sul Museo dello sbarco, che è molto piccolo ma pienissimo di
cimeli ed oggetti originali; ricorda in verità uno dei tanti musei
reggimentali presenti in Inghilterra. Merita tutto il tempo di una
visita.
FOTO di M. Bartolucci, E. Di Stefano, G. Pacenti