LA NUOVISSIMA FREGATA FASAN
  NEL PORTO DI ANCONA

   Novembre 2014



- La Marina Militare Italiana, dopo anni in cui ci aveva costretti al vuoto assoluto, riducendo quasi al massimo la possibilità di effettuare visite di unità navali al porto di Ancona, nell’ultimo anno ha decisamente invertito la tendenza, come qualcuno aveva previsto, dopo la trasformazione della piazza di Ancona in centro di selezione e direzione nazionale delle Scuole di Marina.
Per la gioia degli appassionati, si sono succedute diverse unità di passaggio a partire dalla consegna della bandiera di combattimento alla Bergamini nel 2013. Tre settimane fa era sostata ad Ancona la fregata Espero della Classe Maestrale, unità queste prossime alla fine della loro vita operativa, figlie di una concezione progettuale che affonda le proprie radici negli anni ’70.
Ora a dare la possibilità di un confronto generazionale è arrivata la nuovissima fregata Fasan F591, progetto italo/francese denominato FREMM, gemella della Bergamini ma prima unità della classe in funzione Antisom, pur nella flessibilità del modulo progettuale “Fregata Europea Multi-Missione” FREMM per l’appunto.
Le differenze ovviamente sono stridenti!
- - Non in positivo secondo il gusto estetico di molti che non apprezzano la rivoluzione delle linee subite dalle navi militari negli ultimi 10/15 anni, dove le strutture sono arrivate ad inglobare in linee squadrate, tutte quelle sovrastrutture tipiche della tecnologia marinara che eravamo abituati a vedere esposte all’aria, in una maniera invariata più o meno dal periodo post-dreadnought e che aveva ormai stabilito un canone classico.
Secondo il sottoscritto da un punto di vista puramente estetico, dopo aver abituato l’occhio, è meglio la “pulizia” attuale, anche per la maggior facilità nelle riproduzioni, modellisticamente parlando!
Da un punto di vista tecnico, questa rivoluzione è nata dal concetto di riduzioni delle emissioni termiche e del segnale radar riflesso che unitamente alla larga adozione di materiali non ferrosi, associati all’utilizzo di particolari vernici, consente a questa tipologia di navi una certa capacità “stealth”, di essere cioè poco visibile alla scoperta dei radar di superficie.
La Virginio Fasan ha fatto sosta ad Ancona di ritorno da Trieste, dove il 4 novembre scorso ha ricevuto la bandiera di combattimento, alla presenza di Nave Cavour.
Sfortunatamente la portaerei , causa altri incarichi ha superato il porto di Ancona facendo sosta al largo di Ortona.
All’orario di inizio visite, cioè alle 10,00 del mattino, ci siamo recati al molo Luigi Rizzo, dove normalmente sostano le navi militari di passaggio; saliti a bordo della fregata , grazie alla consueta cortese ospitalità del personale della nostra Marina, la nostra visita si è protratta praticamente fine a mezzogiorno, riuscendo a vedere ciò che era ovviamente possibile vedere e fotografando tantissimi particolari della fregata.
Proprio la nostra attenzione a tutti i dettagli ha colpito molto gli accompagnatori ai quali, una volta spiegato che eravamo appassionati modellisti, è venuto più facile dilungarsi in spiegazioni un pò più approfondite rispetto al consueto.
- Era presente sul ponte d’atterraggio, un elicottero AW-101 Antisom, distaccato a bordo dalla propria base di Catania che nell’occasione aveva una configurazione mista, in assetto ricerca e soccorso navale oltre al principale.
La mole dell’elicottero è imponente e questo rende ancor più merito a chi opera queste macchine in spazi tutto sommato limitati. Questa classe di fregate ha un doppio hangar coperto asimmetrico, in grado di ospitare in quello di dritta un AW101, mentre il sinistro può accogliere al massimo un elicottero SH90, l’equivalente navale del NH90.
La plancia e tutti gli interni non sono meno moderni dell’esterno della nave.
-Il tipico timone ha lasciato posto ad un piccolo volantino, praticamente un joystick e tutta la strumentazione è computerizzata.
Un altro dettaglio banale ma significativo delle novità, sono le porte stagne e le loro chiusure, dove i tradizionali volantini sono stati sostituiti da più pratiche serrature e la porta stessa, quando chiusa è completamente a filo con le murate.
Si pensi d’altronde che l’equipaggio è di soli 150 elementi circa per una nave abbastanza imponente con le sue 6.000 tonnellate, rispetto ad una classe Maestrale ad esempio dove occorrono 225 uomini per “governare” poco più di 3.000 ton.
Questo grazie alla tecnologia allo stato dell’arte presente su questa nuova generazione di navi.
Un walk along, più che un walk around, sul molo lungo la fiancata destra della nave ha concluso la visita, proficua per il nostro interesse modellistico.
Visto che ci siamo fatti ghiotti, speriamo in nuove visite quanto prima.



Foto di: Giacomo Allegri, Moreno Bartolucci e  Enrico Di Stefano


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