Il 18 giugno doveva essere per 9 soci “fortunati” della A.M.C, i primi
ad accogliere l’invito limitato a sole nove persone appunto, della US
Navy Napoli, per visitare la portaerei nucleare USS Eisenhower CVN69 di
passaggio a Napoli, destinazione Mediterraneo Orientale e Mar Rosso,
dove rivelerà la Truman nel condurre azioni contro l’ISIS nell’area.
In verità la visita inizialmente doveva avvenire venerdi 17!!!!
Pensavamo alle peggiori dannazioni della cabala, per cui con un sospiro
di sollievo abbiamo appreso del cambiamento di data. Fallace
conclusione!
Al momento dell’imbarco sul tender per la portaerei
ancorata a qualche miglio dal porto, nonostante il cielo azzurro, un
clima perfetto e l’apparente calma del mare nello scorcio del porto che
si riesce a vedere dal molo Pisacane, il personale del Public Affaire
della US Navy ci comunica che tutte le visite sono state annullate per
motivi di sicurezza, non meglio precisati. Costernazione, rabbia e
sconforto ci assalgono, dopo oltre 5 ore di viaggio per non veder nulla
e senza ricevere spiegazioni plausibili.
Ci viene negato anche un
passaggio in barca sotto la nave.
Ormai in preda allo sconforto ed ignari che la Fregata Bersagliere
ancorata nelle vicinanze ed il Cacciatorpediniere Caio Duilio in altra
zona del porto, sono visitabili, decidiamo di lasciare Napoli al più
presto.
Qualcuno propone di salvare la giornata andando a visitare
qualcosa che sia sulla strada del ritorno.
Viene proposto il Museo di
Piana delle Orme nella zona di Latina/Pontinia del quale abbiamo
sentito parlare per la collezione di mezzi terrestri della Seconda
Guerra Mondiale.
E così facciamo.
Non è agevolissimo raggiungere la località dalla A1.
Col morale sempre molto basso, attraversando un’area rurale molto
fertile, piena di serre, arriviamo a metà del pomeriggio al museo
immerso anch’esso nel verde.
Ci sono parecchie auto di visitatori
parcheggiate all’esterno.
Un breve passaggio al self service, un po’
sguarnito, per rifocillarci e via in cassa, dove senza neanche trattare
ci viene proposto uno sconto comitiva.
Il museo che è distribuito su 14 padiglioni, che ricordano un po’ gli
edifici degli allevamenti di polli, ha un nucleo importante,
probabilmente quello su cui è nato, dedicato alle bonifiche delle
paludi che fino agli anni ‘20/30 ricoprivano l’intero agro pontino.
Belle ricostruzioni, diorami in scala 1 a 1 presenti in tutto il museo,
riproducono scene di vita e dei lavori di bonifica, intrapresi dal
regime fascista.
Ricca la collezione di mezzi agricoli, tra cui il
trattore a cingoli FIAT usato da Mussolini per solcare il perimetro
della città di Aprilia, fondate all’epoca con Latina e Pontinia,
popolate soprattutto da immigrati dal Veneto e dalla costa ravennate,
zone allora poverissime.
Il primo padiglione in verità è dedicato alla
storia del giocattolo.
Qui è stato fatto largo uso di modelli,
collocati in maniera scenografica, ma la qualità dei modelli purtroppo
è davvero pessima.
Non ci voleva molto per fare meglio.
Le due file di
padiglioni, 7 da un lato di un’area verde attraversata da un canale di
scolo, sono dedicati alle bonifiche e 7 dall’altro lato sono dedicati
ai mezzi militari ed alle vicende belliche della 2° Guerra Mondiale, in
primis Cassino e sbarco di Anzio, località non lontane.
Nell’area verde
centrale, ci sono cimeli ferroviari ed un Fairchild C119 che azionato
elettricamente permette la rotazione delle eliche dei suoi 2 motori.
I padiglioni di mezzi militari sono forse troppo pieni di mezzi,
sembrano un po’ delle autorimesse, collocazione che non consente di
apprezzare al meglio la ricchezza e la varietà della collezione.
Alcuni
mezzi hanno le carrozzerie in vetroresina, frutto forse di restauri low
cost.
Nei padiglioni dove sono riprodotte delle scene la situazione è
diversa; la collocazione è realistica ed azzeccata. Probabilmente ci si
è un po’ ispirati all’Imperial War Museum di Londra.
Preziosi sono i carri Sherman di cui un paio funzionanti ed una
versione anfibia, recuperata a 24 metri di profondità nel porto di
Napoli.
Un altro interessante cimelio è un caccia Curtiss P40, esposto
dopo essere stato bonificato, nelle condizioni in cui è stato
recuperato, davvero interessante.
All’uscita c’è un ricchissimo negozio di militaria e tanto altro.
Ci
sono anche altri aerei esposti all’aperto che forse saranno oggetto di
progetti vari di recupero.
Di fatto abbiamo dedicato poco tempo rispetto a quello che servirebbe
per apprezzare appieno il Museo, immerso nel verde, ben servito, meta
sicuramente privilegiata per le famiglie.
Spero che sia possibile
organizzare una visita più lunga a questo bel museo privato anche se
non facile da raggiungere da Chiaravalle.