MUSEO PIANA DELLE ORME
  Latina
Giugno 2016

 
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Il 18 giugno doveva essere per 9 soci “fortunati” della A.M.C, i primi ad accogliere l’invito limitato a sole nove persone appunto, della US Navy Napoli, per visitare la portaerei nucleare USS Eisenhower CVN69 di passaggio a Napoli, destinazione Mediterraneo Orientale e Mar Rosso, dove rivelerà la Truman nel condurre azioni contro l’ISIS nell’area.
In verità la visita inizialmente doveva avvenire venerdi 17!!!! Pensavamo alle peggiori dannazioni della cabala, per cui con un sospiro di sollievo abbiamo appreso del cambiamento di data. Fallace conclusione!
Al momento dell’imbarco sul tender per la portaerei ancorata a qualche miglio dal porto, nonostante il cielo azzurro, un clima perfetto e l’apparente calma del mare nello scorcio del porto che si riesce a vedere dal molo Pisacane, il personale del Public Affaire della US Navy ci comunica che tutte le visite sono state annullate per motivi di sicurezza, non meglio precisati. Costernazione, rabbia e sconforto ci assalgono, dopo oltre 5 ore di viaggio per non veder nulla e senza ricevere spiegazioni plausibili.
Ci viene negato anche un passaggio in barca sotto la nave. -
Ormai in preda allo sconforto ed ignari che la Fregata Bersagliere ancorata nelle vicinanze ed il Cacciatorpediniere Caio Duilio in altra zona del porto, sono visitabili, decidiamo di lasciare Napoli al più presto.
Qualcuno propone di salvare la giornata andando a visitare qualcosa che sia sulla strada del ritorno.
Viene proposto il Museo di Piana delle Orme nella zona di Latina/Pontinia del quale abbiamo sentito parlare per la collezione di mezzi terrestri della Seconda Guerra Mondiale.
E così facciamo.
Non è agevolissimo raggiungere la località dalla A1.
Col morale sempre molto basso, attraversando un’area rurale molto fertile, piena di serre, arriviamo a metà del pomeriggio al museo immerso anch’esso nel verde.
Ci sono parecchie auto di visitatori parcheggiate all’esterno.
Un breve passaggio al self service, un po’ sguarnito, per rifocillarci e via in cassa, dove senza neanche trattare ci viene proposto uno sconto comitiva. Il museo che è distribuito su 14 padiglioni, che ricordano un po’ gli edifici degli allevamenti di polli, ha un nucleo importante, probabilmente quello su cui è nato, dedicato alle bonifiche delle paludi che fino agli anni ‘20/30 ricoprivano l’intero agro pontino.
Belle ricostruzioni, diorami in scala 1 a 1 presenti in tutto il museo, riproducono scene di vita e dei lavori di bonifica, intrapresi dal regime fascista.
Ricca la collezione di mezzi agricoli, tra cui il trattore a cingoli FIAT usato da Mussolini per solcare il perimetro della città di Aprilia, fondate all’epoca con Latina e Pontinia, popolate soprattutto da immigrati dal Veneto e dalla costa ravennate, zone allora poverissime.
Il primo padiglione in verità è dedicato alla storia del giocattolo.
Qui è stato fatto largo uso di modelli, collocati in maniera scenografica, ma la qualità dei modelli purtroppo è davvero pessima.
Non ci voleva molto per fare meglio.
Le due file di padiglioni, 7 da un lato di un’area verde attraversata da un canale di scolo, sono dedicati alle bonifiche e 7 dall’altro lato sono dedicati ai mezzi militari ed alle vicende belliche della 2° Guerra Mondiale, in primis Cassino e sbarco di Anzio, località non lontane.
Nell’area verde centrale, ci sono cimeli ferroviari ed un Fairchild C119 che azionato elettricamente permette la rotazione delle eliche dei suoi 2 motori.
I padiglioni di mezzi militari sono forse troppo pieni di mezzi, sembrano un po’ delle autorimesse, collocazione che non consente di apprezzare al meglio la ricchezza e la varietà della collezione.
Alcuni mezzi hanno le carrozzerie in vetroresina, frutto forse di restauri low cost.
Nei padiglioni dove sono riprodotte delle scene la situazione è diversa; la collocazione è realistica ed azzeccata. Probabilmente ci si è un po’ ispirati all’Imperial War Museum di Londra.
Preziosi sono i carri Sherman di cui un paio funzionanti ed una versione anfibia, recuperata a 24 metri di profondità nel porto di Napoli.
Un altro interessante cimelio è un caccia Curtiss P40, esposto dopo essere stato bonificato, nelle condizioni in cui è stato recuperato, davvero interessante.
All’uscita c’è un ricchissimo negozio di militaria e tanto altro.
Ci sono anche altri aerei esposti all’aperto che forse saranno oggetto di progetti vari di recupero.
Di fatto abbiamo dedicato poco tempo rispetto a quello che servirebbe per apprezzare appieno il Museo, immerso nel verde, ben servito, meta sicuramente privilegiata per le famiglie.
Spero che sia possibile organizzare una visita più lunga a questo bel museo privato anche se non facile da raggiungere da Chiaravalle.


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