Non possiamo che iniziare con il ringraziamento alla Marina Italiana, per la fantastica opportunità che ci ha offerto e per la disponibilità, a partire dallo Stato Maggiore, all’Ufficio Progetti, al Dipartimento Militare Marittimo di Taranto a Maristaer, agli ufficiali, sottufficiali e tutti gli altri che abbiamo avuto il piacere di incontrare. Abbiamo trovato un'ospitalità e disponibilità unica che mai ci saremmo aspettati, che ci ha permesso di lasciare Taranto con un ricordo indelebile nei nostri cuori e con una fiducia fortemente rinnovata nelle nostre forze armate nazionali.
Il sogno inizia alle ore 1:00; quando la notte è ancora giovane ci si incontra man mano e si parte per il viaggio; 650km interminabili. Si arriva a Taranto nel bel mezzo del diluvio universale ed è l'inizio dell'avventura.
Prima tappa Taranto Mar Grande, presso il porto Militare dove 2 giorni prima è arrivata la portaeromobili Giuseppe Garibaldi da una missione al largo del Libano. Fantastico vedere tutte quelle navi ormeggiate e l'imponenza della nostra meta. Emozionati, tanto emozionati che ci permettiamo di mandare in testacoda il nostro furgone sulla banchina, ci avviciniamo e nel frattempo il diluvio universale continua la sua opera, mentre il Sottotenente di Vascello che ci è venuto incontro, rifiuta l’ombrello, infradiciandosi fino alle ossa (non che l’ombrello servisse a molto)!
Dopo il benvenuto nel quadrato ufficiali, sorseggiato un buon caffè e fatte le presentazioni, si parte per la visita. Prima tappa naturalmente è il ponte di comando, che domina dall'alto il ponte di volo, sala meteo, per poi passare all'hangar, manovre di prua, di poppa e le tante altre aree di interesse della nave. Un tour completo e particolareggiato di tutte le zone di interesse con a seguito gli ufficiali che ci illustrano in maniera estremamente particolareggiata quanto di nostro interesse e parlando con il personale di area a completare lo scenario.
In quei momenti non avevamo ben chiara la situazione data la pioggia battente ed incessante: ma il mare sta sopra o sta sotto! Ogni tanto si esce da qualche boccaporto per andare all'aria aperta ma sempre ben al coperto o quasi. La nostra curiosità sfida anche le intemperie.