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Mostra con Auguri

MOSTRA SULLE NAVI A REMI DEL MEDITERRANEO NELL' ANTICHITA'

MUSEO ARCHEOLOGICO DI PERUGIA


28 Settembre - 06 Gennaio2013


 Si è svolta presso il Museo Archeologico di Perugia, la mostra sulle navi a remi dell'antichità sotto l'egida della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Umbria, organizzata dall’Unione Modellisti Perugini, un’associazione da sempre molto attenta agli aspetti storico-culturali connessi con il modellismo.
Questa mostra ad inviti ha avuto lo scopo di documentare, mostrandola al pubblico in veste didattica, con numerosi incontri e relazioni tenute da esperti storici e scientifici, l’evoluzione della nave dalla sua fase primordiale fino agli albori del XVIII secolo, quando la propulsione a remi già decaduta in Atlantico e nei mari aperti, ha cessato di dominare il Mediterraneo.
Una fase storica amplissima, dove le evoluzioni tecniche come sempre, hanno corrisposto all’affermazione dei popoli che ne entravano in possesso per primi.
Già nell’antichità chi dominava il mare aveva il controllo sui traffici e sull’economia e di conseguenza poteva ambire al dominio di porzioni sempre più grandi di territorio.Sono stati rappresentati esempi di navi lunghe dall’età del bronzo, fino alla nascita della nave vera e propria, con l’introduzione del rostro come mezzo di offesa.
Si passa per l’evoluzione ellenistica che va dalle pentecόntori alle diéri alle triéri; quest'ultime furono le protagoniste degli eventi bellici nel mare Mediterraneo che vanno dalle guerre persiane alla guerra del Peloponneso.
Successivamente, nelle guerre puniche, verranno ampiamente utilizzate le poliéri quali tetréri, o quadriremi, e pentéri o quinqueremi.
La continua evoluzione è rappresentata poi dalle navi che hanno caratterizzato la storia delle marinerie da guerra del Mediterraneo, fino al Medioevo e oltre, spingendosi al XVIII secolo, al culmine della propulsione a remi, con splendidi esempi di galee venete. Nello studio delle straordinarie strutture navali dell'antichità, di cui quelle deputate al remeggio mostrano un significativo esempio, grande rilievo è rappresentato dalle ricostruzioni in scala di queste imbarcazioni sulla base degli studi storico-archeologici, letterari, iconografici, di repertorio e monumentali, e delle principali ipotesi e ricerche degli esperti della materia.
La mostra ha voluto mettere in evidenza quale può essere il rapporto proficuo tra il modellismo navale, inteso come strumento di archeologia sperimentale, sia esso nato in ambiente accademico che in quello del modellismo tradizionale, e quello della ricerca scientifica. L’Associazione Modellisti Chiaravallesi ha avuto il privilegio di essere degnamente rappresentata a questo importante evento dal proprio socio Giacomo Allegri, al quale gli amici organizzatori dell’U.M.P. hanno chiesto di esporre il bellissimo modello del Drakkar Vichingo, già premiato in mostre concorso e Campionati Italiani Navimodel, sul quale potete trovare in altra parte del sito un ampio articolo  (guarda qui) . Questo tipo di imbarcazione non fa chiaramente parte delle navi del Mediterraneo, ma è utile nel contesto della mostra, per mostrare alcune conformità strutturali ed evolutive di alcune navi a remi dell’antichità, indipendentemente dall’area geografica di appartenenza. Il nome Drakkar deriva dal drago che decorava la prora.
In ogni caso essere rappresentati a questo interessantissimo e grande evento ci ha fatto particolarmente piacere, perché la mostra oltre che essere un contenitore temporaneo di bellissime ricostruzioni modellistiche, ha rappresentato tutto ciò che il modellismo “serio” vuole essere.



Per approfondire www.ump.pg.it

Testo parzialmente tratto dall’articolo presente sul sito dell’Unione Modellisti Perugini.

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